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La storia

1.2 IDENTITA’ CULTURALE E CONTESTO TERRITORIALE
Il conferimento dell’autonomia all’istituzione scolastica preposta all’istruzione degli adulti, sia pure con notevole ritardo rispetto ad altri paesi europei, ha incoraggiato l’adeguamento dei percorsi formativi ai nuovi e crescenti bisogni di formazione e istruzione della popolazione adulta. Al centro del processo educativo ci sono adulti e giovani adulti, come individui e come cittadini, con i loro bisogni formativi, le loro competenze e conoscenze acquisite sul lavoro, in famiglia e nel tempo libero. I percorsi formativi a misura delle loro esigenze sono il filo conduttore di un percorso pluridecennale che è passato dai corsi Cracis alle scuole popolari, dalle 150 ore ai C.T.P., attraverso mutamenti epocali della nostra società. A formare l’identità culturale del C.P.I.A. contribuisce la storia dell’educazione degli adulti di Varese e provincia, non ultima l’esperienza dei percorsi sperimentali di rientro alle superiori serali che è stata tra i punti di riferimento della riforma nazionale.

La provincia di Varese è tra territori economicamente più sviluppati d’Europa, con una popolazione di 880.093 abitanti e una densità di 734 abitanti per kmq. Essa è formata da una parte meridionale più antropizzata, con comuni di grandi dimensioni come Busto Arsizio, Gallarate e Saronno, e una settentrionale (la fascia lacuale, prealpina e montana), caratterizzata da comuni di dimensioni minori.

La provincia di Varese si trova al quarto posto, dopo Milano, Brescia e Bergamo per la presenza di migranti extracomunitari, tenuto conto che in Lombardia risiede circa il 23% del totale nazionale. Il C.P.I.A. 2 Varese opera nella parte centro-settentrionale della provincia con corsi ordinari nelle sedi di Varese, Gavirate e Tradate e punti di erogazione in altri Comuni nei quali si attivano corsi in collaborazione con l’ente locale e altre associazioni. Inoltre il C.P.I.A. ha stabilito accordi di rete con gli ISIS “I. Newton”, “F. Daverio-N. Casula”, “Einaudi” e il Liceo Artistico “Frattini” di Varese, per l’erogazione di corsi serali di secondo livello ai quali afferisce un’utenza da tutta la parte centro settentrionale della Provincia.

L’area d’intervento afferisce ai comuni che fanno capo agli Uffici di Piano di Luino, Tradate, Azzate, Varese, Arcisate e Cittiglio.
1.3 BISOGNI FORMATIVI E NUOVA UTENZA DEL C.P.I.A.
L’evoluzione dello scenario economico e produttivo degli ultimi decenni unitamente alla crisi che ha investito anche aree tradizionalmente forti come la nostra provincia, ha modificato la composizione della forza lavoro e fatto emergere nuove esigenze di istruzione e formazione a cui il sistema scuola cerca di rispondere con più efficacia. In questo cammino di cambiamento il C.P.I.A. è chiamato a dare un proprio contributo originale e innovativo al fine di fare acquisire livelli più elevati di istruzione e promuovere competenze chiave di
cittadinanza.

All’utenza storica costituita dagli operai di fabbrica dei corsi 150 ore, si sono progressivamente sostituiti soggetti con bisogni formativi diversi, quali migranti, inoccupati, detenuti, lavoratori disoccupati o in mobilità e giovani usciti prematuramente dal percorso di istruzione e formazione. In questi ultimi anni si registra un significativo incremento di minori stranieri non accompagnati.
CPIA 2 VARESE TULLIO DE MAURO – PTOF 2022-25
(AGGIORNAMENTO 24 NOVEMBRE 2023) 4
Da anni si è ormai passati dalla società in cui lo studio anticipava e preparava il tempo del lavoro ad un’epoca in cui tempo di studio e tempo di lavoro si intrecciano lungo tutta la vita dell’individuo.
A questa nuova domanda si risponde con un’offerta formativa in termini di apprendimento permanente
(LifeLong Learning).
I C.P.I.A. sono istituzionalmente preposti a presidiarne la parte relativa all’istruzione, con l’obiettivo strategico di aumentare la percentuale di cittadini in possesso di diploma superiore e contribuire alla riduzione del gap che ancora separa l’Italia dai principali paesi europei.
L’utenza attuale del C.P.I.A. 2 Varese presenta i seguenti profili:
⮚ cittadini stranieri che desiderano apprendere la lingua italiana;
⮚ giovani e adulti, italiani e stranieri, privi di un titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione e a rischio
dispersione;
⮚ detenuti presso la Casa Circondariale di Varese;
⮚ giovani e adulti, italiani e stranieri che rientrano nel percorso di istruzione nei corsi di II livello per il
conseguimento dei diplomi di scuola superiore;
⮚ adulti italiani e stranieri con bisogni formativi di alfabetizzazione funzionale connessi all’obbligo di
istruzione e alle esigenze del mercato del lavoro.
La significativa presenza di migranti stranieri sul nostro territorio ha fatto sì che i corsi di italiano L2 diventassero la componente di gran lunga prevalente delle attività dal C.P.I.A. Gli stranieri che frequentano i corsi di lingua italiana sono tuttavia portatori di bisogni formativi più ampi della sola conoscenza della lingua e perciò costituiscono una componente importante del target dei corsi di primo e secondo livello del C.P.I.A.
Ciò implica dotarsi di strategie, specie nella fase di accoglienza, per favorire il passaggio dai corsi di lingua e di alfabetizzazione ai corsi di istruzione affinché l’apprendimento della lingua non sia un episodio isolato, bensì il primo stadio di un percorso integrato (curriculum verticale).
Si segnala una sensibile richiesta di corsi di alfabetizzazione di livelli superiori all’A2 anche in funzione delle nuove disposizioni normative relative all’ottenimento della cittadinanza italiana.
Va inoltre evidenziata la crescente presenza di studenti quindicenni e sedicenni sia italiani che stranieri, che, inseriti nei tradizionali iter scolastici, per vari motivi, si trovano in posizione di disagio nelle loro classi e/o scuole di appartenenza e non riescono a completare il loro percorso di scuola dell’obbligo. L’iscrizione di corsisti quindicenni è regolata da intese con gli istituti comprensivi che ne definiscono i percorsi individualizzati con riferimento all’Accordo territoriale Regione Lombardia USR del gennaio 2015.
Per quanto riguarda l’Offerta Formativa dei richiedenti asilo, essa viene articolata in rete con i gestori dei Centri di accoglienza e con le Associazioni di volontariato, e regolata da apposite convenzioni.